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per ottenere la loro intercessione, ed il lor patrocinio, come tuttora si pratica nella Chiesa. „Unde magni....? Unde quod norunt fideles, distincti a defunctis loco suo Martires recitantur, nec pro eis oratur, sed eorum orationibus Ecclesia commendatur? Così Agostino1. „Ecclesiastica disciplina, quod fideles noverunt, cum Martyres recitantur ad altare Dei, ubi nos pro ipsis oretur, pro ceteris vero commemoratis defunctis oratur. Injuria est enim pro Martyre orare, cujus nos debebamus orationibus commendari„.„ Così l’istesso Agostino2, il quale ripete altrove: „Ideo ad ipsam mensam non sic eos commemoramus quemadmodum alios, sed magis ut orent ipsi pro nobis3„. E qual frenesia non sarebbe l’immaginarsi, che volesser pregare per S. Policarpo quegli Smirnesi persuasissimi, che egli, e per l’illibatezza della sua vita, e pel suo Martirio, avesse riportato βραβειον αναντιρρητον senza il minimo dubbio il premio del suo glorioso combattimento? O per S. Pietro, e S. Paolo i Fedeli che avevano eretti alla loro memoria quei monumenti, o trofei, che si mostravano a dito agli Eretici per confonderli fino dai tempi del Pontefice Zefirino4!
On touche difficilement aux Liturgies, riflette al passo di S. Agostino da esso citato male a proposito
- ↑ Serm. 107 de divers. cap. 2. Ed. Plant. pag. 582 T. X.
- ↑ Serm. 17. de Verb. Apost. c. 1. 131. T. X.
- ↑ Tract. 84. in Joan. T. IX. Ed. Plant. p. 185.
- ↑ Euseb. H. E. L. 2. C. 25.
illorum. Così prosegue S. Agost. Le parole poi antecedenti sono: Ad quod sacrificium sicut homines Dei, qui mundum in ejus confessione vicerunt suo loco etc.