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222 | storia della decadenza |
ma di danaro dal Gotico suo conquistatore, che fu da lui accettata con piacere e sorpresa; e quantunque essa fosse molto inferiore alla real valuta del suo patrimonio, quest’atto di rapina fu coperto di qualche colore di moderazione e d’equità1 </ref>. Si mitigò l’odioso nome di conquistatori con la dolce ed amichevole denominazione di ospiti de’ Romani; ed i Barbari della Gallia, specialmente i Goti, dichiararono più volte, ch’essi erano uniti al popolo co’ vincoli dell’ospitalità, ed all’Imperatore mediante il dovere della fedeltà, e del servizio militare. Il titolo d’Onorio, e de’ suoi successori, lo loro leggi, ed i civili lor Magistrati si rispettarono sempre nelle Province della Gallia, delle quali avevan ceduto il possesso a’ Barbari alleati; ed i Re, ch’esercitavano una suprema e indipendente autorità su’ nativi lor sudditi, erano ambiziosi del più onorevole posto di generali degli eserciti Imperiali2. Tanta era l’involontaria venerazione, che tuttavia il nome Romano imprimeva nelle menti di que’ guerrieri, che avevan portato in trionfo le spoglie del Campidoglio.
- ↑ Vedi il notevole passo dell’Eucaristicon di Paolino 575. appresso Mascou L. VIII c. 42.
- ↑ Si fissa quell’importante verità dall’esattezza del Tillemont (Hist. des Emper. Tom. V. p. 647) e dall’ingenuità dell’abate Dubos (Hist. de l’établiss. de la Monarchie franc. dans les Gaul Tom. I. p. 259).
Vedasi tutte l’Egloga nona coll’utile comentario di Servio. Furono assegnate a’ Veterani quindici miglia del territorio Mantovano, con la riserva di tre miglia intorno alla città in favore degli abitanti. Ed anche in questa concessione furono ingannati da Alfeno Varo, famoso legale ed uno de’ Commissari, che misurò ottocento passi d’acqua e di pantano.