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dell’impero romano cap. xxxi. 199

lorchè dopo la conquista della Spagna, quel Tesoro fu saccheggiato dagli Arabi, essi ammirarono ed hanno celebrato un altro oggetto viepiù notabile, cioè una Tavola di considerabil grandezza, d’un sol pezzo di solido smeraldo1, circondata da tre giri di fine perle, sostenuta da trecentosessanta cinque piedi di gemme e d’oro massiccio, e stimata cinquecentomila monete d’oro2. Qualche parte delle ricchezze Gotiche potè esser dono d’amicizia, o tributo di vassallaggio; ma la massima parte di esse eran frutto della guerra e della rapina, spoglie dell’Impero e probabilmente di Roma.

[A. 410-417] Dopo che l’Italia fu liberata dall’oppressione dei Goti, fu permesso a qualche segreto consigliere, fra le fazioni del palazzo, di medicar le ferite di questo afflitto paese3. Mediante un saggio ed umano re-

  1. Il Presidente Goguet (Orig. des Loix etc. Tom. II. p. 239) è d’opinione, che gli stupendi pezzi di smeraldo, le statue e le colonne, che gli Antichi hanno posto in Egitto, in Gade, in Costantinopoli ec. realmente non fossero che artificiali composizioni di vetro colorato. Si suppone che il famoso piatto di smeraldo, che si mostra a Genova, dia peso a questo sospetto.
  2. Elmacin., Hist. Saracenica l. I. p. 85. Roderic. Tolet., Hist. Arab. c. 9. Cardonne, Hist. de l’Afrique et de l’Espagne sous les Arabes Tom. I. p. 83. Fu chiamata la Tavola di Salomone, secondo il costume degli Orientali, che attribuiscono a quel Principe ogni antica opera di sapere o di magnificenza.
  3. Le tre leggi, fatte in quest’occasione, sono riferite nel Codice Teodosiano lib. XI. Tit. XXVIII. leg. 7. lib. XIII. Tit. XI. leg. 12. lib. XV. Tit. XIV. leg. 14. L’espressioni dell’ultima sono assai notevoli, mentre non solamente contengono un perdono, ma anche un’apologia.