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86 | storia della decadenza |
dei Ministri, che abusarono della confidenza, ed ingannarono l’inesperta gioventù dei suoi figli1.
Se Ammiano avesse usato la geografica sua esattezza nel descrivere le operazioni Affricane di Teodosio, noi avremmo con ardente curiosità seguitato i distinti e domestici passi della sua marcia. Ma la tediosa enumerazione delle incognite e non interessanti tribù dell’Affrica, si può ridurre alla generale osservazione, che esse erano tutte della nera stirpe dei Mori, che abitavano gl’interni stabilimenti delle province della Mauritania e della Numidia, paese (come in seguito si è chiamato dagli Arabi) dei datteri e dello locuste2; e che come andava nell’Affrica decadendo la potenza Romana, insensibilmente si ristringevano i limiti della civiltà e dell’agricoltura. Oltre gli ultimi confini de’ Mauritani, il vasto ed inospito deserto del Sud s’estende più di mille miglia fino alle rive del Nigro. Gli Antichi, i quali avevano una cognizione molto debole ed imperfetta della gran Penisola dell’Affrica, furono alle volte indotti a credere, che dovesse la zona torrida restare perpetuamente priva di abitatori3; ed alle volte divertivano
- ↑ Ammiano XXVIII. 4. Orosio l. VII. c. 33. p. 551. 552. Girol. Chron. p. 187.
- ↑ Leone Affricano (nei viaggi di Ramusio Tom. I. fol. 78, 83) ha fatto una curiosa pittura sì del popolo che del paese, il quale vien più minutamente descritto nell’Affrica di Marmol. Tom. III. p. 1-54.
- ↑ Tale inabitabile zona fu appoco appoco ridotta, pei miglioramenti fatti all’antica geografia, da quarantacinque a ventiquattro o anche sedici gradi di latitudine. Vedi una dotta e giudiziosa nota del Dott. Robertson Istor. d’Amer. Vol. I. p. 426.