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dell'impero romano cap. xxv. | 79 |
Nell’importante posto dell’alto Danubio il conquistatore della Britannia represse e disfece le armate degli Alemanni, avanti d’esser destinato a sopprimere la ribellione dell’Affrica.
[A. D. 366] III. Il Principe, che ricusa d’esser il giudice, insegna al popolo di risguardarlo come il complice dei suoi ministri. Si era per lungo tempo esercitato il comando militare dell’Affrica dal Conte Romano, ed a quel posto non era inferiore la sua abilità; ma siccome il sordido interesse era l’unico motivo di sua condotta, egli diportavasi in molte occasioni come se fosse stato nemico della provincia, ed amico dei Barbari del deserto. Le tre floride città di Oea, di Leptis, e di Sabrata, che sotto il nome di Tripoli avevano già da gran tempo stabilita una unione federativa1, furon costrette per la prima volta a chiudere le porte contro un’ostile invasione; molti dei loro più onorevoli cittadini furon sorpresi e trucidati, saccheggiati i villaggi ed anche i sobborghi; ed estirpate le viti e gli alberi fruttiferi di quel ricco territorio dai maliziosi selvaggi della Getulia. I miseri Provinciali implorarono la protezione di Romano; ma presto si accorsero che il loro Governatore militare non era meno crudele e rapace dei Barbari. Poichè non erano essi capaci di somministrare i quattromila cammelli, e l’esorbitante donativo, che egli esigeva prima di
- ↑ Ammiano fa spesso menzione del loro concilium annuum, legitimum etc. Leptis e Sabrata sono da gran tempo distrutte; ma la città di Oea, patria d’Apulejo, fiorisce ancora sotto la provincial denominazione di Tripoli. Vedi Cellar. Geogr. antiq. Tom. II. P. II. pag. 8. Danville Geogr. Ancien. Tom. II. pag. 71 72 e Marmol Afrique Tom. II. pag. 562.