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dell'impero romano cap. xxv. 59

Sciampagna; furono in fretta richiamati i distaccamenti sparsi ai loro stendardi, ed i Capi dei Barbari, ammoniti ed irritati dal fato dei loro compagni, si prepararono ad incontrare in una decisiva battaglia le vittoriose forze del Luogotenente di Valentiniano. Il sanguinoso ed ostinato combattimento durò tutta una giornata di state con egual valore e con dubbio successo. Ma prevalsero finalmente i Romani con la perdita di mille dugento soldati. Vi restarono morti seimila degli Alemanni, e quattromila feriti; ed il valente Giovino, dopo avere inseguito i fuggitivi residui del loro esercito fino alle sponde del Reno, tornò a Parigi a ricever l’applauso del suo Sovrano e le insegne del Consolato pel seguente anno1. Il trionfo dei Romani fu macchiato in vero dal trattamento che fecero al Re prigioniero, il quale fu da essi appiccato ad un patibolo, senza che lo sapesse lo sdegnato loro Generale. Questo vergognoso atto di crudeltà, che potrebbe imputarsi al furor delle truppe, fu seguito dalla deliberata uccisione di Witicab figlio di Vadomairo, Principe Germano, di costituzione di corpo debole ed infermiccia, ma d’ardimentoso e formidabile spirito. Il domestico assassino di lui fu instigato e protetto da’ Romani2; e la violazione delle leggi d’umanità e di giustizia dimostra la segreta loro apprensione della debolezza del cadente Impero. Rade volte nei pubblici consigli si adotta l’uso del pugnal tra-

  1. Son descritte queste battaglie da Ammiano (XXVII. 2) e da Zosimo (l. IV. p. 209.) il quale suppone che Valentiniano vi si trovasse presente.
  2. Studio sollicitante nostrorum occubuit: Ammiano XXVII. 10.