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52 | storia della decadenza |
della Chiesa, ed in decorare la loro avidità coi nomi speciosi di pietà e di patriottismo1.
[A. D. 366-384] Damaso, Vescovo di Roma, che dovè svergognare l’avarizia del suo Clero pubblicando la legge di Valentiniano, ebbe il buon senso o la buona fortuna di impegnare in suo servizio lo zelo e l’abilità del dotto Girolamo; e questo grato Santo ha celebrato il merito e la purità d’un carattere molto ambiguo2. Ma curiosamente ha osservato gli splendidi vizj della Chiesa Romana sotto il regno di Valentiniano e di Damaso l’istorico Ammiano, che indica l’imparziale suo sentimento in queste espressive parole. „La Prefettura di Juvenzio godeva il vantaggio della pace e dell’abbondanza; ma presto fu disturbata la tranquillità del suo governo da una sanguinosa sedizione del diviso popolo. L’ardore di Damaso e di Orsino, per occupare la sede Episcopale, sorpassò l’ordinaria misura dell’ambizione umana. Essi contendevano col furor di parte; era sostenuta la disputa con le ferite o con la morte dei loro seguaci; ed il Prefetto, incapace d’impedire o d’acquietare il tumulto, fu costretto dalla forza maggiore
- ↑ Pudet dicere Sacerdotes Idolorum, mimi, et aurigae, et scorta haereditates capiunt: solis Clericis ac Monacis hac lege prohibetur. Et non prohibetur a persecutoribus, sed a Principibus Christianis. Nec de lege quaeror, sed doleo, cur meruerimus hanc legem. Girolamo (Tom. I. p. 13) prudentemente indica la segreta politica di Damaso, suo protettore.
- ↑ Tre parole di Girolamo, Sanctae memoriae Damasus (Tom. II. p. 109.), lavano tutte le sue macchie; ed abbagliano i devoti occhj del Tillemont: Mem. Eccles. T. VIII p. 386. 424.