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rum contextione transcurret, omnibus vos oblationibus frequentabo. Ma siccome questo è un luminoso testo per provare la pratica già introdotta nel IV. secolo di pregare e di offerire il sacrifizio pei defunti; così conveniva o dissimularlo, o maliziosamente stravolgerlo.

Secondariamente io protesto di rinunziare alla ragionevolezza del nostro secolo quand’io debba credere, ciò che raccontasi del cieco illuminato, nella scoperta dei corpi de’ SS. Gervasio e Protasio una teatrale rappresentazione che si faceva per l’artifizio, ed a spese dell’Arcivescovo, e per conseguenza unirmi con gli Arriani a deriderla1. Sia pure testimone del fatto Ambrogio medesimo. Ma qui si trattava di una persona notissima: era noto il suo nome, nota la professione, note le sue vicende, noti coloro, che lo avevan soccorso nella sua cecità. Lo sia Paolino Segretario di Ambrogio. Non avrà dunque la vita di S. Ambrogio scritta da esso il pregio di una testimonianza originale accordatole liberamente dal Sig. Gibbon solo perchè un tal miracolo proverebbe il culto delle Reliquie ugualmente che la fede Nicena? Di grazia permettetemi di esclamare con esso ad altro proposito: oh! l’ammirabil regola di Critica! Lo sia per fine Agostino proselito del medesimo. Sarà per questo la testimonianza di lui tanto sospetta da dover credere Ambro-

  1. S. Ambros Serm. 2.
    Negant coecum illuminatum, sed ille non negat se sanatum. Notus homo est, publicis cum valeret mancipatus obsequiis, Severus nomine, lanius ministerio. Deposuerat officium postquam inciderat impedimentum. Vocat ad testimonium homines, quorum ante substentabatur obsequiis etc.