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visage dés qu’on s’opposoit à eux„. Cito la versione del testo fatta dal Tillemont1, affinchè in secondo luogo osserviate, che egli leggermente, ma ingenuamente al pari di le Clerc, ma però con minore impudenza, indica tali passi. E finalmente era pur necessario ad uno storico ingenuo l’avvertire, che quella lunga dubbiezza dei Papi intorno alle decisioni di quel Concilio è stata unicamente in rapporto alla disciplina ed alla polizia della Chiesa, e non intorno alla Fede: distinzione essenzialissima e già fatta dal S. Pontefice Gregorio M.2. Che poi il simbolo Costantinopolitano sia stato costantemente fin dalla più remota antichità riguardato dalla Chiesa universale siccome Regola inconcussa di Fede, dimostrasi ad evidenza coll’autorità del Concilio ecumenico Calcedonese celebrato soli ottant’anni dopo, di Gelasio Pontefice del V. secolo3, di S. Gregorio M. che si protesta di venerare i quattro primi Concilj, numerando il Costantinopolitano in secondo luogo, come i quattro Evangelj4, del V. Concilio ecumenico, in cui ciascuno dei Padri così professò: suscipio Sanctas quatuor Synodos, et quae ab ipsis de una eademque fide definita sunt; e per tacere le molte altre testimonianze arrecate da

  1. T. IX. M. Eccl. V. de S. Gregoire de Naz. art. 69. p. 473.
  2. Lib. VI. Ep. 31.
  3. Can. Sancta Romana Dist. 15. „Sancta R. Ecclesia post illas veteris testamenti et novi scripturas... etiam has suscipi non prohibet. S. Synodum Constantinopolitanam, mediante Theodosio Seniore A., in qua Macedonius haereticus debitam damnationem excepit„.
  4. L. I. ep. 23 p. 390.