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392 | storia della decadenza |
sione; e l’istesso Imperatore Arcadio alla testa dei più illustri membri del Clero e del Senato, s’avanzò incontro allo straordinario suo ospite, che aveva sempre meritato e voluto l’omaggio dei Re1. L’esempio di Roma e di Costantinopoli confermò la fede e la disciplina del Mondo Cattolico. Gli onori de’ Santi e dei Martiri, dopo un debole ed inefficace susurro della profana ragione2, si stabilirono generalmente; ed al tempo d’Ambrogio e di Girolamo stimavasi, che sempre mancasse qualche cosa alla santità d’una Chiesa Cristiana, finattantochè non fosse stata santificata da qualche parte di sacre reliquie che determinassero ed infiammassero la devozione del Fedele.
Nel lungo periodo di dodici secoli, che scorsero fra il regno di Costantino, e la riforma di Lutero, il culto dei Santi e delle reliquie corruppe la pura e perfetta semplicità del cristiano sistema; e si posson osservare sintomi di tralignamento anche nelle prime generazioni che adottarono e favorirono questa perniciosa innovazione.
I. La soddisfacente esperienza, che le reliquie dei
- ↑ Girolamo (T. II. p. 122.) pomposamente riferisce la traslazione di Samuel, di cui si fa menzione in tutte le croniche di quei tempi.
- ↑ Il Prete Vigilanzio, che fu il protestante del suo secolo, fortemente, quantunque senza effetto, s’oppose alla introduzione de’ Monaci, delle reliquie dei santi, dei digiuni ec.; per lo che Girolamo lo paragona all’Idra, al Cerbero, a’ Centauri ec.; e lo considera solo come l’organo del demonio (Tom. II. p. 120-126). Chiunque leggerà la controversia fra S. Girolamo e Vigilanzio, e la narrazione che fa S. Agostino dei miracoli di S. Stefano, può prendere in breve qualche idea dello spirito dei Padri.