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dell'impero romano cap. xxvii. | 347 |
le fatiche ed il frutto delle sue precedenti vittorie; e fu eccitato dalle lacrime dell’amata sua moglie1 a vendicare la morte dello sfortunato fratello di lei, ed a sostenere un’altra volta con le armi la violata Maestà del Trono. Ma siccome una seconda conquista dell’Occidente era un’impresa pericolosa e difficile, rimandò con splendidi doni e con ambigua risposta gli Ambasciatori di Eugenio, e furono impiegati quasi due anni nei preparativi della guerra civile.
Avanti di appigliarsi ad alcun decisivo partito, il pietoso Imperatore bramava di sapere la volontà del Cielo, e poichè il progresso del Cristianesimo aveva fatto tacere gli oracoli di Delfo e di Dodona, consultò un Monaco Egiziano il quale secondo l’opinione d’allora, godeva del dono dei miracoli e della cognizion del futuro. Eutropio, uno degli Eunuchi favoriti del palazzo di Costantinopoli, s’imbarcò per Alessandria, di dove navigò su pel Nilo fino alla città di Licopoli o dei Lupi, situata nella remota provincia della Tebaide2. Nelle vicinanze di quella città e
- ↑ Συνεταραξεν η τουτου γαμετη Γαλλα βασιληια τον αδελφον ολοφυρομενη: l’eccitò l’Imperatrice Galla, sua moglie, che piangeva il fratello. Zosimo l. IV. p. 278. In seguito dice (p. 280), che Galla morì di parto, e riferisce che fu estrema l’afflizione del marito, ma breve.
- ↑ Licopoli è la moderna Siut, ossia Osiot, città di Said, della grandezza incirca di S. Denis, che fa un vantaggioso commercio col regno di Sennaar; ed ha una molto conveniente fontana, „cujus potu signa virginitatis eripiuntur„. Vedi Danville (Descr. de l’Egypt. p. 171), Abulfeda (Desc. Aegipt. p. 74) e le curiose annotazioni (p. 25. 92) del suo editore Michaelis.