Pagina:Gibbon - Storia della decadenza e rovina dell'Impero romano V.djvu/349


dell'impero romano cap. xxvii. 345

tale straordinario contrasto, in cui si era manifestato il risentimento e la debolezza dell’infelice Valentiniano, si trovò strangolato nel suo quartiere; e s’impiegò qualche cura per cuoprire il manifesto delitto di Arbogaste, e persuadere il Mondo, che la morte del giovane Imperatore era stato il volontario effetto della propria disperazione1. Il corpo di lui fu con decente pompa condotto a sepellirsi in Milano, e l’Arcivescovo recitò un’orazione funebre, per rammentarne le virtù e le sventure2. In quest’occasione la umanità d’Ambrogio l’indusse a sconvolgere in singolar modo il suo sistema teologico, ed a confortare le piangenti sorelle di Valentiniano, con assicurarle che il pio lor fratello, quantunque non avesse ricevuto il sacramento del Battesimo, era stato introdotto senza difficoltà nelle sedi della beatitudine eterna3.

La prudenza d’Arbogaste aveva preparato il successo dei suoi ambiziosi disegni; ed i Provinciali, nei petti dei quali era già estinto qualunque sentimento di patriottismo o di fedeltà, con mansueta rassegnazione aspettavano l’ignoto Signore, che la scelta di un

  1. Il Gotofredo (dissert. ad Philostorg. p. 428-434) ha diligentemente raccolto tutte le circostanze della morte di Valentiniano II. Le variazioni e l’ignoranza degli scrittori contemporanei provano che essa fu segreta.
  2. De obitu Valentin. Tom. II. p. 1173. 1196. Egli è costretto ad usare un linguaggio discreto ed oscuro: pure è molto più ardito di quello che alcun laico, o forse qualunque altro Ecclesiastico si sarebbe arrischiato di essere.
  3. Vedi c. 51. p. 1188. c. 75. p. 1193. Dom Chardon (Hist. des Sacrem. Tom. I. p. 86), che confessa che S. Ambrogio sostiene col maggior vigore l’indispensabile necessità del Battesimo, stenta a conciliare la contraddizione.