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324 | storia della decadenza |
Costantino e di Costanzo, fece il suo trionfale ingresso nell’antica Capitale del Romano Impero1.
L’oratore che può tacere senza pericolo, può anche lodare senza difficoltà e ripugnanza2; ed i posteri confessarono che il carattere di Teodosio potè somministrare il soggetto d’un ampio e sincero panegirico3. La saviezza delle leggi ed il buon successo delle armi di lui, ne rendettero il governo rispettabile agli occhi tanto de’ sudditi che de’ nemici. Egli amò e rispettò le virtù della vita domestica, che di rado soggiornano nei palazzi de’ Principi. Teodosio fu casto e temperato; godè senza eccesso i delicati e sociali piaceri della mensa, ed il calore delle sue passioni amorose non fu mai diretto che ad oggetti legittimi. Venivano adornati i sublimi titoli della
- ↑ Oltre i cenni che possono raccogliersi dalle croniche e dall’Istoria Ecclesiastica, Zosimo (l. IV. p. 259. 267), Orosio (l. VII. c. 35.) e Pacato (Paneg. vet. XII. 30. 48) somministrano gli sconnessi e scarsi materiali di questa guerra civile. Ambrogio (Tom. II. Epist. 40. p. 952-953.) allude oscuramente ai ben noti fatti della sorpresa d’un magazzino, d’un’azione a Petavio, d’una vittoria, forse navale, nella Sicilia ec. Ausonio applaudisce al merito singolare ed alla buona fortuna d’Aquileia.
- ↑ Quam promptum laudare Principem, tam tutum siluisse de Principe (Pacat. in Paneg. vet. XII. 2). Latino Pacato Drepanio, nativo della Gallia, recitò quest’orazione a Roma (l’anno 388). Egli di poi fu Proconsole dell’Affrica: ed Ausonio, suo amico, lo loda come un Poeta, inferiore solo a Virgilio, (Vedi Tillemont Hist. des Emper. Tom. V. p. 303).
- ↑ Vedasi un bel ritratto di Teodosio fatto da Vittore il Giovane; i delineamenti sono distinti, ed i colori ben fusi. La lode di Pacato è troppo generale, e Claudiano pare che sempre tema d’esaltare il padre sopra il figlio.