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304 | storia della decadenza |
d’Avila1 in Ispagna, che aggiungeva a’ vantaggi della nascita e della fortuna gli ornamenti dell’eloquenza e dell’erudizione. Due Preti e due Diaconi furon compagni nella morte, ch’essi reputavano un glorioso martirio, dell’amato loro maestro; ed il numero delle religiose vittime si compì coll’esecuzione di Latroniano, poeta rivale in fama agli antichi, e di Eucrocia, nobile matrona di Bordò, vedova dell’oratore Delfidio2. Due Vescovi che avevano abbracciato i sentimenti di Priscilliano, furono condannati ad un lontano ed orrido esilio3, e si usò qualche indulgenza verso i meno colpevoli, che ebbero il merito d’un pronto pentimento. Se prestar si dee qualche fede alle confessioni estorte dal timore o dalla pena, ed alle vaghe narrazioni, figlie della malizia e della credulità, l’eresia dei Priscillianisti conterrebbe le diverse abominazioni di magia, d’empietà e di dissolutezza4. Priscilliano, che
- ↑ Questo Vescovato (nella vecchia Castiglia) rende presentemente 20000 ducati l’anno (Busching Geog. Vol. II. p. 308), ed è perciò assai meno atto a produrre l’autore d’una nuova eresia.
- ↑ Exprobabatur mulieri viduae nimia religio et diligentius culta divinitas (Pacat. in paneg. vet. XII. 29). Tal era l’idea d’un umano, quantunque ignorante politeista.
- ↑ Uno di essi fu mandato in Syllinam insulam, quae ultra Britanniam est. Qual esser doveva l’antico stato degli scogli di Scilly (Cambden Britann. Vol. II. p. 1519)?
- ↑ Le scandalose calunnie di Agostino, di Leone Papa ec. che il Tillemont ingoia come un fanciullo, e Lardner confuta da uomo, possono suggerire qualche ingenuo sospetto in favore degli antichi Gnostici.
na cerneres (Hist. Sacr. l. II. p. 439). Anche Girolamo (Tom. I. in Script. Eccl. p. 202) parla con moderazione di Priscilliano e di Latroniano.