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302 storia della decadenza

eretici avesser potuto adunarsi coll’intenzione di adorare Dio e Cristo, secondo i dettami della loro coscienza. Tutte le religiose loro adunanze, o pubbliche o segrete che fossero, di giorno o di notte, nelle città o nella campagna, erano ugualmente vietate dagli editti di Teodosio, e la fabbrica o il suolo che si adoprava per tale illegittimo uso, era confiscato a profitto del demanio imperiale. In terzo luogo, si supponeva che l’error degli eretici non provenisse che dall’ostinazione degli animi loro, e che tal ostinazione giustamente meritasse censura e gastigo. Gli anatemi della Chiesa venivano invigoriti da una specie di scomunica civile, che separava gli eretici da’ loro concittadini mediante una particolar nota d’infamia; e questa dichiarazione del sommo Magistrato tendeva a giustificare o almeno a scusare gl’insulti d’una plebe fanatica. I Settari furono appoco appoco renduti incapaci di possedere impieghi onorevoli o lucrosi, e Teodosio applaudivasi della sua giustizia quando comandò, che siccome gli Eunomiani distinguevano la natura del Figlio da quella del Padre, fossero incapaci di far testamento o di ricevere alcun vantaggio dalle donazioni testamentarie. Il delitto dell’eresia Manichea si stimava tanto enorme che non si potesse espiare se non con la morte del reo; e l’istessa pena capitale fu inflitta agli Audiani o Quartodecimani1, che avessero ardito di commetter l’atroce misfatto di

  1. Essi facevan sempre la Pasqua, come gli Ebrei, nel decimoquarto giorno del primo mese dopo l’equinozio di primavera, e così pertinacemente opponevansi alla Chiesa Romana ed al Concilio Niceno, che avea fissato la Pasqua in Domenica. Bingham. Ant. l. XX. c. 5. Vol. II. p. 309. fol.