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remonia della sua iniziazione, finattantochè una seria malattia, che ne minacciò la vita verso il fine del primo anno del suo regno, l’avvertì del pericolo della dilazione. Avanti di riaprir la campagna contro i Goti, ricevè il sacramento del Battesimo1 da Acolio, Vescovo ortodosso di Tessalonica2: ed appena l’Imperatore uscì dal sacro fonte, tutto acceso degli ardenti sentimenti di rigenerazione, dettò un solenne editto, che pubblicava la propria fede, e prescriveva la religione ai suoi sudditi: „È nostra volontà (tal è lo stilo Imperiale) che tutte le nazioni, governate dalla moderazione e clemenza nostra, costantemente aderiscano alla religione, che da S. Pietro fu insegnata ai Romani, che si è conservata dalla fedel tradizione, e che ora si professa dal Pontefice Damaso e da Pietro Vescovo d’Alessandria, uomo d’Apostolica Santità. Secondo la disciplina degli Apostoli e la dottrina del Vangelo, crediamo la sola Divinità del Padre, del Figliuolo, e dello Spirito Santo, sotto una Maestà uguale ed una pia Trinità. Autorizziamo i seguaci di questa dottrina ad assumere il titolo di Cristiani Cattolici; e siccome stimiamo, che tutti gli altri sieno stravaganti pazzi, li notiamo coll’infame nome di eretici, e dichiaria-

  1. Pel Battesimo di Teodosio vedansi Sozomeno (l. VII c. 4) Socrate (l. V. c. 6) e Tillemont (Hist. des Emper. Tom. V. p. 728).
  2. Ascolio o Acolio fu onorato dall’amicizia e dalle lodi d’Ambrogio, che lo chiama: murus fidei atque sanctitatis (Tom. II. ep. 15 p. 820), e quindi celebra la sua prontezza e diligenza in correre da Costantinopoli in Italia, ec. (epist. 16. p. 822) virtù, che non conviene nè ad un muro nè ad un Vescovo.