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dell'impero romano cap. xxvii. 271


CAPITOLO XXVII.

Morte di Graziano. Rovina dell’Arrianesimo. S. Ambrogio. Prima guerra civile contro Massimo. Carattere, amministrazione e penitenza di Teodosio. Morte di Valentiniano II. Seconda guerra civile contro Eugenio. Morte di Teodosio.

Non aveva Graziano ancor finita l’età di venti anni, che la sua fama uguagliava già quella dei più celebri Principi. La gentile ed amabile indole sua rendevalo caro agli amici privati, e la graziosa affabilità delle sue maniere impegnava l’affezione del popolo. I Letterati, che godevano della generosità del loro Sovrano, ne riconoscevano il gusto e l’eloquenza; i militari applaudivano ugualmente il valore e la destrezza di esso nelle armi; e si risguardava dal Clero l’umile pietà di Graziano, come la prima e la più vantaggiosa delle sue virtù. La vittoria di Colmar aveva liberato l’Occidente da una formidabile invasione; e le grate Province dell’Oriente attribuivano i meriti di Teodosio all’autore della grandezza di lui e della pubblica salute. Graziano non sopravvisse a tali memorabili fatti che quattro o cinque anni; sopravvisse però alla propria riputazione, ed avanti che cadesse vittima della ribellione, aveva perduto in gran parte il rispetto e la fiducia del Mondo Romano.

L’errore è inescusabile, poichè travisa la principale ed immediata cagione della caduta dell’Impero Occidentale di Roma.