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252 storia della decadenza

Mori. Il proprio merito e la raccomandazione del conquistatore dell’Affrica l’elevarono in breve ad un comando separato; e fatto Duce della Mesia, vinse una armata di Sarmati, salvò la Provincia, meritò l’amor dei soldati, e provocò l’invidia della Corte1. La sua nascente fortuna ben presto decadde per la disgrazia e l’esecuzione dell’illustre suo padre; e Teodosio ricevè come un favore la permissione di ritirarsi a fare una vita privata nella nativa sua Provincia di Spagna. Ei dimostrò un fermo e moderato carattere nella calma, con cui s’adattò a questa nuova situazione. Il suo tempo era quasi ugualmente diviso fra la città e la campagna; lo spirito, che aveva animato la sua condotta pubblica, si fece conoscere anche nell’attivo e premuroso adempimento di ogni dover sociale; e con vantaggio applicossi la diligenza del soldato a migliorare il vasto suo patrimonio2, che era fra Vagliadolid e Segovia in mezzo ad un fertile territorio, tuttavia famoso per la più squisita razza di pecore3. Dagl’innocenti ma utili lavori

  1. Ammiano fa menzione di questa vittoria che riportò: Theodosius Junior Dux Mesiae prima etiam tum lanugine juvenis, princeps postea perfectissimus. Il medesimo fatto s’attesta da Temistio e da Zosimo; ma Teodoreto (l. V c. 5 ), che vi aggiunge alcune curiose circostanze, l’applica male a proposito al tempo dell’interregno.
  2. Pacato (in Paneg. vol. XII. 9.) preferisce la vita rustica di Teodosio a quella di Cincinnato; l’una era effetto della scelta, l’altra della povertà.
  3. Danville (Geogr. Anc. Tom. I. p. 25) ha fissato la situazione di Cauca o Coca nell’antica Provincia di Galizia, in cui Zosimo ed Idazio hanno posto la nascita o il patrimonio di Teodosio.