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nell’Istoria e caro alla Chiesa Cattolica1, fu chiamato alla Corte Imperiale, che appoco appoco erasi ritirata dai confini della Tracia al più sicuro quartiere di Sirmio. Cinque mesi dopo la morte di Valente, l’Imperator Graziano produsse in presenza alle truppe adunate il suo Collega e loro Signore, che dopo una modesta e forse sincera resistenza, fu costretto ad accettare, in mezzo alle generali acclamazioni, il diadema, la porpora e l’ugual titolo d’Augusto2. Destinate furono al governo del nuovo Imperatore le Province della Tracia, dell’Asia e dell’Egitto, sopra le quali avea regnato Valente; ma siccome ad esso era specialmente affidata la condotta della guerra Gotica, fu smembrata la Prefettura dell’Illirico; e furono aggiunte agli stati dell’Impero d’Oriente le due gran diocesi della Dacia e della Macedonia3.

L’istessa Provincia, e forse anche l’istessa città4,

  1. Fu composta nel secolo passato una vita di Teodosio il Grande (Parig. 1679 in 4, 1680 in 12), per infiammare di zelo cattolico lo spirito del giovin Delfino. Flechier, autore di essa, poi Vescovo di Nimes, era un celebre predicatore e la sua storia è adornata o guastata dall’eloquenza del pulpito; ma egli prende le notizie dal Baronio ed i principj da S. Ambrogio e da S. Agostino.
  2. Si descrive la nascita, il carattere e l’innalzamento di Teodosio da Pacato (in Paneg. vet. XII. 10. 11. 12), da Temisio (Orat. XIV. p. 182), da Zosimo (l. IV. p. 231), da Agostino (de Civ. Dei V. 15), da Orosio (l. VII. c. 33), da Sozomeno (l. V. c. 2), da Teodoreto (lib. V. c. 5), da Filostorgio (l. IV. c. 17 col Gotofredo p. 393), nell’Epitome di Vittore e nelle Croniche di Prospero, d’Idazio, di Marcellino, nel Thesaur. tempor. di Scaligero, ec.
  3. Tillemont Hist. des Emper. Tom. V. p. 716. ec.
  4. Italica, fondata da Scipione Affricano pei feriti suoi