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dell'impero romano cap. xxvi. | 199 |
nell’interno del paese degli Unni. I Sienpi1, tribù di Tartari orientali, si vendicarono delle ingiurie che anticamente avevano ricevute; e la potenza dei Tangiù, dopo un regno di mille trecento anni, fu totalmente distrutta, avanti il fine del primo secolo dell’Era Cristiana2.
[A. 93 - 100 ec.]Fu variata la sorte dei soggiogati Unni dalla varia influenza del carattere e della situazione3. Più di centomila persone, le più povere invero e le più imbecilli della nazione, si contentarono di restare nel loro nativo paese, di rinunziare al nome e all’origine loro particolare, e d’essere incorporate al vittorioso popolo dei Sienpi. Cinquant’otto Orde, che sono circa dugentomila uomini, ambiziosi d’una più onorevole servitù, si ritirarono verso il Sud; imploraron la protezione degli Imperatori della China; e fu loro permesso d’abitare e di guardare le ultime frontiere della Provincia di Chansi ed il territorio di Ortous. Ma le tribù più guerriere e potenti degli Unni mantennero, nell’avversa fortuna, l’indomito spirito dei loro antichi. Il Mondo occidentale era aperto al loro valore e risolverono di scuoprire e soggiogare, sotto la condotta degli ereditari lor Capitani, qualche remota regione, tuttavia inaccessibile alle armi dei
- ↑ Il Guignes ha inserito nel T. I. p. 189 una breve notizia de’ Sienpi.
- ↑ L’Era degli Unni si fissa dai Chinesi all’anno 1210 prima di Cristo. Ma la serie dei loro Re non comincia che all’anno 230 (Hist. des Huns Tom. II. p. 21. 123).
- ↑ Si riferiscono i vari accidenti della caduta e della fuga degli Unni nel Kang-Mou Tom. III. p. 88, 91, 95, 139: il piccolo numero di ciascheduna Orda si può attribuire alle loro perdite e divisioni.