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peto sorprese, rendè inattiva, e sconcertò l’elaborata e grave tattica d’un armata Chinese. L’Imperator Kaoti1, soldato di fortuna, innalzato dal personale suo merito al trono, mosse contro gli Unni con quelle truppe veterane, che avean militato nelle guerre civili della China. Ma egli fu tosto circondato dai Barbari, e dopo un assedio di sette giorni, il Monarca, senza speranza di alcun soccorso, fu ridotto a comprarsi lo scampo con un’ignominiosa capitolazione. I successori di Kaoti, le vite dei quali eran dedite alle arti della pace o al lusso della Reggia, furono sottoposti ad una più durevol vergogna. Con troppa fretta confessarono essi l’insufficienza delle fortificazioni e delle armi loro. Troppo facilmente si convinsero, che mentre gli incendi annunziavano da ogni parte l’approssimarsi degli Unni, le truppe Chinesi, che dormivano coll’elmo in capo, e con la corazza indosso, venivano distrutte dalla continua fatica d’inutili marce2. Fu stipulato un regolar pagamento di danaro e di seta per prezzo di una breve e precaria pace;

  1. Vedi la vita di Lieoupang o Kaoti nell’Istoria della China pubblicata a Parigi 1777 cc. T. I. p. 441, 522. Quest’opera voluminosa è la traduzione fatta dal P. Mailla del Tong-kien-kang-Mou, che è il celebre compendio della grande storia di Sema Kouang (an. 1084) e dei suoi continuatori.
  2. Vedasi un libero ed ampio memoriale presentato da un Mandarino all’Imperator Vouti (an. avanti Cristo 180, 157) appresso Duhalde (Tom. II. p. 412-426) tratto da una raccolta di fogli pubblici notati col pennello rosso da Kamhi medesimo (p. 384-612). Un altro memoriale fatto dal ministro di guerra Kan-Mou (Tom. II. p. 555) somministra varie curiose circostanze de’ costumi degli Unni.