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e sì ben fissata la significazione, perchè mai tanti sinodi lo rigettarono, l’ammisero, l’interpretarono? Il Sig. Gibbon istesso mi presenta in gran parte come rispondervi. Ciò avvenne perchè gli Arriani sempre stimaron prudente consiglio quello di mascherare con ambigue parole i lor sentimenti e disegni, avvenne per l’astuzia dei loro Capi, per il loro odio verso Atanasio, ed in modo singolarissimo per il minuto e capriccioso gusto dell’Imperator Costanzo1, che perseguitava con egual zelo quelli, che difendevan la simil sostanza, quelli che sostenevano la Consustanzialità, e quelli che negavano la somiglianza del Figlio di Dio. Anderebbe ingannato a partito chi credesse in quel passo del S. Vescovo di Poitiers2 delineato il carattere dei difensori del simbolo di Nicea egualmente che quello dei nemici dell’Homoousion: e molto più chi volesse dedurne l’estinzione o l’incertezza della vera credenza nel vasto Impero Romano. Non è però nuovo l’abuso dei libri di S. Illario per quest’oggetto. Anche Vincenzo Rogatista vi si faceva forte disputando contro S. Agostino sulla Cattolicità della Chiesa. Dico che sarebbe un abusare delle opere di quel S. Padre a pensare in tal modo, poichè intorno a quei tempi medesimi per la testimonianza di Socrate3 Achajae et Illyrici civitates, et reliquae Occiduarum partium Ecclesiae tranquillae adhuc erant, et inconcussae, tum quod inter se consentirent, tum quod fidei regulam a Nicaeno Concilio traditam constantissime retinerent, ed Illario nel IV. Libro de Trinita-

  1. Ad Constantium Aug. L. 2.
  2. V. Fleury Hist. Eccl. l. 13. §. 43. e l’Avvertim. degli Edit. Bened. ad 2 Lib. ad Constant. A.
  3. H. E. L. 2. C. 27.