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conformità del loro valore, quell’Unità resterebbe, quand’anche si concepisse mancante d’una delle tre Menti, o Sostante Divine. Ma egli nullo modo, soggiunge esclamando, UNAM ILLAM NATURAM, ac peraeque venerandam trunca. Alioqui si quid ex Tribus everteris, TOTUM everteris, imo a TOTO excideris. È dunque patente l’Ortodossia di S. Gregorio Nazianzeno. Può egli inoltre confessarsi più chiaramente, che il Figlio non è una seconda Mente o Sostanza, ma bensì il Verbo, o la Sapienza del Padre, ed una Sostanza istessa con lui di quello che lo confessi Cirillo l’Alessandrino? Si può mai più nettamente asserire, che la Divina sostanza è una sola, benchè distinta in tre Persone di quel che faccialo S. Atanasio? Ecco le parole del primo1: Intelligendum sic ex Patre natum Filium, ut Sapientia ex mente, quae sicut et alla quodammodo esse a mente per expressionem ipsius videtur, et in ipsa vere est; non enim SEPARABILITER ab ea prodit. I termini del secondo son questi2. Neque tres hypostases per se ipsas DIVISAS, ut in hominibus pro natura corporum accidit fas est in Deo cogitare: ne ut gentes Deorum multitudinem inducamus... Laudanda colendaque et adoranda Trinitas UNA et INDIVIDUA est, nec ullam figuram habet, sed sine confusione CONJUNGITUR; quemadmodum ejusdem UNITAS distinguitur sine DIVISIONE. Quindi è manifesto non potersi sfuggir la taccia di calunniatore da chiunque asserisce, che i Padri soprallodati favorissero il Triteismo. Egli è poi tanto falso che l’Homoousion po-

  1. S. Cyrill. Alex. Lib. I. Thes. C. 7.
  2. S. Athan. in exposit. Fid.