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porummodum, neque instar mortalium animantium accipi debere1. Sarebbe molto più un actum agere l’allegare una lunga serie dei luminosissimi resti di quei Santi amatori della dottrina Apostolica, non della moda, che apertamente dimostrarono la loro Ortodossia intorno al mistero della Santissima Trinità, specialmente scrivendo a Voi, che sì di proposito vi applicate agli studi Sacri con la guida di dotti Maestri, e sotto gli auspicj di un illuminato e religiosissimo Cardinale Protettore della vostra nazione. Sarò pertanto brevissimo su questo articolo; ed in difesa del Nazianzeno riferirò solamente quelle parole dell’Orazione XXXVII, in cui ragiona quel Santo Padre della Trinità contro i Macedoniani e gli Arriani, le quali per esser decisive furono artificiosamente omesse dal Clerc, che ad inganno dei semplici non ebbe rossore di confermare il suo falso sistema con passi tratti da quell’Orazione medesima. Horum quodlibet Unitatem habet non minus ejus cum quo conjungitum, quam sui ipsius respectu propter essentiae et potentiae IDENTITATEM τω ταυτω της ουσιας, και της δυναμεως. Atque haec unionis hujus ratio est, quantum quidem ipsi percipimus. Questa non è certamente la pericolosa ipotesi delle tre menti o sostanze, o di tre esseri coeguali ec. Il Nazianzeno asserisce, che tra le Divine Persone non solo vi è uguaglianza di potenza e natura, ma IDENTITA’. Confermiamolo. Se l’Unità di natura nelle Divine Persone al parere del S. Padre consistesse in una mera coeguaglianza, e nella sola

  1. Vedi Bull. Defens. Fid. Nicaen. e la cit. Dissert. di D. Gio. Lami De recta Patrum Nicaenorum Fide. Venet. 1733. C. 2.