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tura veruna, ma unicamente del Verbo... Parimenti quando trattossi d’inserir, nel formulario di fede, che il Figlio è la vera potenza ed immagin del Padre, a lui somigliante, immutabile onninamente, eterno, ed indiviso nel Padre, tanto bisbigliarono gli Eusebiani, tanto mostrarono di applaudirsi scambievolmente con le occhiate e con i cenni, che ben si comprese, che l’espressioni esser simile a Dio, essere in Dio, esser la potenza di Dio eran da essi accomunate al Figlio, ed agli uomini, leggendosi nelle Sacre Scritture, che l’uomo è l’immagine e la gloria di Dio.... Quindi è che i Vescovi, considerata la loro ipocrisia e maliziosa indole, furono anch’essi COSTRETTI DALLA NECESSITÀ a raccogliere il senso di quelle espressioni dalle Scritture, ripetendo con più chiari termini ciò che avanti avevano detto scrivere che il Figlio è ομοουσιος Consustanziale al Padre ec.„. Questo medesimo vien ripetuto dal S. Primate nella sua Epistola agli Affricani1, e da S. Gregorio Nazianzeno2. Adunque non per nascondere le lor differenze, non per sospendere le loro dispute, non per unire i loro partiti divisi tra il Sabellianismo ed il Triteismo i Padri Niceni adottarono l’Homoousion; ma per recidere COSTRETTI DALLA NECESSITÀ con un colpo solo la nefanda testa dell’Arrianesimo.

Ma vi era poi realmente quel gran numero di fautori di una Trinità nominale magnificato da Gibbon nell’assemblea, che introdusse quella voce nel simbolo? I Santi, che a detta del nostro rispettosissimo

  1. Pag. 709.
  2. Orat. 49.