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storia della decadenza |
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Ma la moderazione di Giovino, maestro generale della cavalleria, che seppe dimenticare il disegno della sua disgrazia, presto quietò il tumulto, e confermò i dubbiosi animi dei soldati. Fu dato e preso con leali acclamazioni il giuramento di fedeltà; e i deputati degli eserciti Occidentali1 salutarono il nuovo loro Sovrano, come scendeva dal monte Tauro verso la città di Tiana nella Cappadocia. [A. D. 364] Da Tiana continuò la sua frettolosa marcia verso Ancira, capitale della provincia di Galazia, dove Gioviano assunse, insieme col piccol suo figliuolino, il nome e le insegne del Consolato2. Dadastana3, oscura città quasi ad uguale distanza tra Ancira e Nicea, era destinata per fatale termine del viaggio e della vita di esso. Dopo una copiosa e forse intemperante cena andò a riposare, e la mattina seguente l’Imperator Gioviano fu trovato morto nel letto. In diverse maniere fu esposta la causa di quest’improvvisa morte. Alcuni la riguardarono come l’effetto d’una indigestione cagionata o dalla quantità del vino, o dalla qualità dei funghi ch’egli
- ↑ Quos capita scholarum ordo castrensis appellat. Ammiano XXV. 10, e Vales. ib.
- ↑ Cujus vagitus pertinaciter reluctantis, ne in curuli sella veheretur ex more, id quod mox accidit, protendebat. Augusto ed i Successori di lui avevan chiesta rispettosamente la dispensa dell’età per li figliuoli o nipoti, che avevano innalzati al Consolato. Ma la sella curule del primo Bruto non era mai stata disonorata da un bambolo.
- ↑ L’Itinerario d’Antonino pone Dadastana distante 125 miglia da Nicea, e 117 da Ancira (Wesseling. Itinerar. p. 142). Il Pellegrino di Bordò, tralasciando alcune fermate, riduce tutto quello spazio da 242 a 181 miglia: Wesseling. p. 574.