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bre termine: e sembra che si compiaccia nel rammentar le furiose dispute, che quegli ebbero con gli Homoiousii i quali tanto accostavansi, al parer suo, alle porte della Chiesa, che narrando le crudeltà di Macedonio in difesa (com’ei dice) dell’ομοιουσιον, non può ritenersi dal rammentare che la differenza tra Homoiousion, e Homoousion è quasi invisibile all’occhio teologico più delicato: conchiudendo in fine che tutti erano egualmente agitati dallo spirito intollerante, che avevano tratto dalle pure e semplici massime dell’Evangelio.

È verissimo che il Bull come ancora i nostri teologi si son creduti in dovere di conciliare fra loro i due sinodi Antiocheno e Niceno, osservando che i Santi Atanasio, Basilio ed Illario rammentano la proibizione della voce Ομόουσιον fatta dal primo; ma egli è vero egualmente, che niuno di essi attesta di averla letta nell’Epistola Sinodica: ond’è che essi ne parlarono solo in supposizione, che ella vi fosse, come andavano divulgando i Semi-Ariani, ma falsamente ed a solo oggetto di mostrar che gli Homoousiasti o Consustanzialisti, come per dispregio essi chiamavano gli Ortodossi1, avevan cambiato dottrina. Imperciocchè se otto, o nove anni prima di quel sinodo i Pentapolitani avevano accusato Dionigi Alessandrino lor Vescovo al Romano Pontefice del medesimo nome come impugnatore dell’Eternità, e Consustanzialità del Figlio col divin Padre, e tal dottrina aveva irritato quel Pontefice, ed il Concilio da esso a bella posta adunato in Roma: se l’accusato avevala rigettata siccome erronea prima in una lettera, e quindi più ampiamente in quattro Libri, rendendo palese la calun-

  1. Vedi Bingham. Orig. Eccl. L. 1. C. 2. §. 13.