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tre Evangelisti ne avevano narrata la generazione carnale.

Ci resta ora ad esaminare, se il sig. Gibbon nel seguire il progresso della controversia Arriana abbia tirato il velo del Santuario con quel rispetto che vanta. Già voi sareste in grado di giudicarne sì dalla taccia di Sabellianismo, e da quella di fanatismo data ad un Santo, il cui zelo era temperato dalla discrezione (son parole dell’Autore), e che fu tanto alieno dal tumulto, che dovette perfino difendersi dalla calunnia di codardia che gli procurò la sua fuga1, come pure dalla caduta di Liberio asserita con tanta franchezza. Ma poichè trattasi del principal Capo di nostra fede, come osservarono ancora i Vescovi adunati in Ancira2, mi convien darvi una più chiara riprova del rispetto del nostro Storico pel Santuario.

Egli pertanto vuol proibito l’uso dell’Homoousion dal sinodo Antiocheno, e considera quel termine misterioso, che ognuno era libero d’interpretare secondo le proprie opinioni, come un temperamento politico della maggior parte dei Vescovi presenti al Concilio Niceno, alcuni dei quali inclinavano ad una Trinità nominale, ed altri che erano i Santi allor più alla moda, il dotto Gregorio Nazianzeno, e l’intrepido Atanasio favorivano il Triteismo. Quindi a scorno dei Consustanzialisti, che pel loro buon successo avevan meritato il nome di Cattolici reca in trionfo un passo di S. Ilario trascritto da Locke nel modello del suo nuovo repertorio, in cui si duole che tanti sinodi rigettassero, ammettessero, ed interpretassero quel cele-

  1. Vedi Athanas. De fuga sua.
  2. An. 358. V. N. Ales. Sec. 4. Dissert. 15. e cap. 3. §. 22.