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ge S. Paolo da tutti i Cristiani, non cieco, ma ragionevole. La difficoltà da lei opposta sulla propria fecondità ne sia la riprova. Eppur ella non chiese chi fosse lo Spirito S. fecondatore, non chi il figlio dell’Altissimo Salvatore, e Re Sempiterno, mistero per lo meno tanto sublime ed astruso, quanto la fecondità di una Vergine. Ma checchesia della credenza Giudaica prima della venuta di Gesù Cristo, certo è che S. Luca riferì molto prima1 del Vangelo di S. Giovanni questa celeste ambasceria, ed inserì ancora nella sua narrazione il Cantico di Maria, il colloquio di lei con Elisabetta, e l’altro Cantico di Zaccaria. Ora nel primo la Vergine esulta alla vista del suo Salvatore vicino2 σοτηρί μου, Elisabetta si umilia profondamente alla madre del suo Signore3, e Zaccaria chiama il suo neonato Profeta dell’Altissimo e Precursor del Signore4 disceso dall’alto de’ Cieli ad illuminare l’uman genere sedente nelle tenebre e nell’ombra di morte. Lume illustratore delle nazioni e Salvatore fu detto Gesù ancora dal buon Simeone5, quando colle tremule braccia se lo strinse al seno, allorchè Maria presentollo al Tempio: come forse prima ancor di S. Luca, e certamente non molto dopo narrò S. Matteo6. E che diremo poi di quel-

  1. I MSS. Greci portan per data l’anno di G. C. ma la più verisimile può fissarsi verso l’an. 53 vedi Calm. in Ev. Luc. Proleg.
  2. Luc. C. 5. v. 47.
  3. Luc. C. 1. v. 45.
  4. Luc. C. 1. v. 76. e seg.
  5. Luc. C. 2. v. 30. e seg.
  6. V. Simon. Hist. Crit. N. T. C. 15. Calmet in Evang. S. Matth. Prolegom.