Pagina:Gibbon - Storia della decadenza e rovina dell'Impero romano V.djvu/152

148

sia lontana dalla nostra Cristiana pochi vi sono che nol sappiano, specialmente dopo la celebre opera del P. Mairan1.

Vediamo adesso, se prima del Vangelo scritto da S. Giovanni nel regno di Nerva2 fosse ancor rivelato, che il Logos che era con Dio fin dal principio, che era Dio, che aveva fatto tutte le cose, e per cui tutte le cose erano state fatte, si era incarnato nella persona di Gesù di Nazaret, era nato da una Vergine e morto sulla croce. Avvertite bene: io non metto in questione se S. Giovanni fosse primo tra gli Scrittori inspirati dalla nuova alleanza ad usare la voce λόγος; pretendo solo contro il Sig. Gibbon, che il soggetto, o la persona, a cui l’applicò S. Giovanni fosse già nota per divina rivelazione, pretendo in somma, che la dottrina, che assegna a Dio un figlio da Lui distinto, eterno, ed a Lui eguale fosse rivelata bastantemente molto prima dell’ultimo Evangelista. Ciò poi dovrà intendersi dimostrato quando si provi, che in quel medesimo Gesù di Nazaret la rivelazione divina aveva fatto conoscere riuniti quegli stessi caratteri ed attributi, che si ravvisano nel Logos di S. Giovanni.

Io non istarò ad insistere con il dotto Lamy3

  1. Divinitas J. C. manifesta in Script. et. tradit. Vedi Praef. ad S. Justini oper. part. II. C. 1. §. V. e Bossuet Elevazioni alla SS. Trinità II. Settimana.
  2. Pag. 95. T. V. Il Critico segue l’opinion del Lamy Praef. apparat. C. 7. Calmet però dà per ricevuta dalla maggior parte l’epoca dell’ann. 98 di G. C. I. di Traiano In Evang. S. Joan. Proleg.
  3. Dissert. De Verbo Dei §. 3. 4.