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fede. Ma quindi ed egli, e molto più apertamente i seguaci di lui1 unirono allo scisma l’eresia negando alla Chiesa la potestà di riconciliare i caduti in tempo di persecuzione per qualsivoglia penitenza che essi facessero contro le generali ed illimitate espressioni di Gesù Cristo2, e condannando le seconde nozze per modo da dichiarare adultere quelle vedove che si rimaritavano, come se avesser preteso di saperne più di S. Paolo3, dice S. Agostino, ed avere una dottrina più pura di quella degli Apostoli. Senza che io mi dilunghi a noverare gli altri errori dei Novaziani ed intorno all’assoluzione dei peccati gravi commessi dopo il battesimo stesso, al culto delle reliquie, il Canone VIII. del I. Concilio Niceno basta per se solo a distruggere affatto la loro pretesa Ortodossia. Haec autem prae omnibus eos, (Cioè i Novaziani, i quali avevano assunto l’orgoglioso nome di Catari) convenit profiteri, quod Catholicae et Apostolicae Ecclesiae Dogmata suscipiant et sequantur, idest et bigamis se communicare, et his qui in persecutione prolapsi sunt. Non ho avuto difficoltà ad allegare l’autorità di un Concilio, primieramente perchè il mio disegno scrivendo è di premunir voi, che vi gloriate di esser Cattolici contro gli errori del Sig. Gibbon; ed in secondo luogo perchè egli per quanto ironicamente possa chiamarne infallibili i Decreti, trattandosi dei generali pur si confessa ben soddisfatto dell’articolo

  1. V. Tillem. T. 3. Les Novatiens.
  2. Quodcumque solveris etc. Quorum remiseritis peccata remittuntur eis etc. Jo. 30. Matth. 16.
  3. Quod si dormierit vir ejus, liberata est etc.
         Cui vult nubat. ad Corinth. I. c. 7.