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fino1, Teodoreto2, Socrate3, Sozomeno4, Filostorgio confermano il fatto attestato altresì da tre Padri coetanei ancor essi Gio. Grisostomo, Ambrogio e Gregorio Nazianzeno, dal primo vent’anni dopo davanti a tutta Antiochia5, dal secondo non molto dopo, come cosa notissima scrivendo all’Imperatore Teodosio; dal terzo in uno6 dei suoi discorsi contro Giuliano composto l’anno medesimo. Non vi è adunque, conchiude il Mosemio7, avvenimento certo sì come è questo. Tuttavolta a sentimento di Gibbon, un Filosofo potrà sempre domandare l’original testimonianza d’intelligenti ed imparziali Spettatori. Sì certamente potrà domandar un filosofo Spinosista, od uno che sembra insultare i Santi Ortodossi sfidandoli a scegliere intorno alla celebre morte d’Arrio o il veleno o un miracolo, quand’ei fu sempre attorniato da una folla di Eusebiani; sì uno che ha la franchezza di domandare col Sig. Jortin chi prova la verità dei miracoli dei Monaci antichi Egiziani, mentre quello, che asserisce Teodoreto8 del Monaco S. Giuliano, può con ragione asserirsi di quasi tutti: magnitudinis autem miracolorum factorum ab illo testes etiam sunt hostes veritatis. Qui non si tratta di un fenomeno passaggiero, come è un fuoco fatuo, od una stella caden-

  1. L. I. c. 38, 39.
  2. L. 3. c. 17.
  3. L. 3. c. 17.
  4. L. V. c. ult.
  5. Adv. Judeos Orat. 2, Hom. 4 in Matth.; Homil. 41 in Act. Apost.
  6. Greg. Naz. Orat. 2. in Julian.
  7. Sec. IV. 1. p. n. 14.
  8. L. IV. c. 27.