Pagina:Gibbon - Storia della decadenza e rovina dell'Impero romano V.djvu/120

116

che riguarda la prima parte di essa mi ristringo a S. Atanasio, a Giuliano l’Apostata, ed al carattere generale dei Cristiani dei loro tempi.

Ecco adunque come il Sig. Gibbon parla del primo. „L’immortal nome di Atanasio non potrà mai separarsi dalla Dottrina Cattolica della Trinità. Quindi è, che essendo la causa di lui quella della verità, e della giustizia quella, io dico, della verità religiosa, il regno dell’Imperadore Costanzo restò infamato dalla ingiusta persecuzione del grande Arcivescovo intrepido campion della Fede Nicena, ed ospite venerando di Costantino il figlio, il quale colla decenza del suo contegno si conciliò l’affezione del Clero non men che del popolo: e rei pur furono di solenne ingiustizia quelli Ecclesiastici Giudici, che lo condannarono in Tiro.

Or se io dicessi, che noi possiam diffidare delle proteste di rispetto, che quell’istesso Atanasio faceva all’Imperatore Costanzo; che egli in quel modesto equipaggio, solito ad affettarsi dalla politica e dall’orgoglio, faceva le visite Episcopali; che Arsenio era un’immaginaria sua vittima e suo segreto amico; che egli sì abbondante di difese rispetto ad Arsenio medesimo ed al calice, lasciò la grave accusa di aver fatto battere, ed imprigionare sei Vescovi senza risposta; se io mettessi in forse, che la ragione fosse veramente dalla parte di Atanasio: se finalmente decidessi, che la differenza tra homoousion, ed homoiusion essendo quasi invisibile all’occhio Teologico più delicato, Atanasio mostrossi avido di fama ed attaccato dal contagio del fanatismo; neghereste voi mai, che io fossi oppostissimo di sentimento al Sig. Gibbon in riguardo a quel celebre Primate di Egitto? E come negarlo? Asseri-