112 |
storia della decadenza |
|
tor Graziano impedì a tempo gli imminenti pericoli d’una guerra civile. Accettò volentieri la scelta dell’esercito; dichiarò che avrebbe sempre risguardato il figlio di Giustina come fratello, non come rivale; e consigliò l’Imperatrice a stabilire col figlio di Valentiniano la sua residenza a Milano nella bella e pacifica provincia dell’Italia, mentre egli assumeva il più difficil comando delle regioni oltre le alpi. Graziano dissimulò il suo sdegno finattanto che potesse con sicurezza punire, o svergognare gli autori della cospirazione: e sebbene si diportasse con uniforme tenerezza e riguardo verso il suo infante collega, tuttavia nell’amministrazione dell’Impero occidentale confuse appoco appoco l’uffizio di tutore coll’autorità di Sovrano. Si esercitava il governo del Mondo Romano unitamente in nome di Valente e dei suoi due nipoti: ma il debole Imperator Orientale, che in questa dignità successe al suo fratello maggiore, non ebbe mai peso od ascendente veruno nei consigli dell’Occidente1.
- ↑ Ammiano XXX. 10. Zosimo l. IV. pag. 222, 223. Il Tillemont ha provato (Hist. des Emper. T. V. p. 707, 709) che Graziano regnò nell’Italia, nell’Affrica e nell’Illirico. Io ho procurato di esprimere la sua autorità negli stati del Fratello, in uno stile ambiguo, simile alla maniera con cui l’usava.