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354 storia della decadenza

fissare nel Collegio de’ Cardinali la libertà e l’independenza della elezione del Papa, e per sempre togliervi l’intervento, o legittimo o usurpato, degl’Imperatori, e del popolo romano; il secondo di dare e riprendere l’Impero d’Occidente come un feudo, o benefizio1 della Chiesa, e a stendere il suo dominio temporale sopra i re, e sopra i reami della terra. Dopo cinquant’anni di combattimenti, la prima di queste operazioni fu condotta ad effetto mercè dell’Ordine ecclesiastico, la libertà del quale andava congiunta a quella del Capo; ma la seconda, non ostante qualche buon esito apparente o parziale, trovò nella potestà civile una gran resistenza, e fu impedita da’ progressi dell’umana ragione.

Quando risorse l’Impero di Roma, nè il suo Vescovo nè il popolo poteano dare a Carlomagno o ad Ottone le province, perdute per la sorte dell’armi come erano state acquistate; ma i Romani aveano la facoltà d’eleggersi un padrone, e l’autorità delegata al patrizio fu irrevocabilmente conferita agl’Imperatori francesi e sassoni. Gli annali imperfetti di que’ tem-

    sato e pensano oggidì tutti i saggi illuminati monarchi, ed i prudenti governi, principiando da S. Luigi IX re di Francia, che ricusò l’Impero d’Alemagna offertogli dal Papa Gregorio IX che ne aveva spogliato Federico II. (Nota di N. N.)

  1. Si può citare per un nuovo esempio de’ mali originati dall’equivoco, il beneficium (Ducange, t. 1, p. 617, etc.) che il Papa concedette all’Imperatore Federico I, poichè il vocabolo latino potea significare tanto un feudo legale quanto un favore o beneficio. V. Schmidt, Hist. des Allemands t. III, p. 393-408; Pfeffel, Abrégé chronologique, t. I, p. 229, 296, 317, 324, 420, 430, 500, 506, 509, etc.