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missione d’una Potenza straniera. I disordini d’un’elezion popolare erano per questi atti autorevoli una scusa assai speciosa. Il competitore, escluso dai Cardinali, si appellava alle passioni o alle venalità della plebe: il Vaticano e il Palazzo di Laterano furono imbrattati d’assassinii, e i senatori più potenti, i Marchesi di Toscana e i conti di Tuscolo tennero in lungo servaggio la Sede apostolica. I Papi del nono e decimo secolo, furono insultati, incarcerati, assassinati dai lor tiranni; e quando erano spogliati dei demanii dipendenti dalla loro Chiesa, tant’era la lor indigenza, che non potevano sostenere la condizione d’un principe non solo, ma neppure esercitare la carità d’un sacerdote1. La riputazione ch’ebbero allora due sorelle prostitute, Marozia e Teodora, era fondata su le ricchezze e l’avvenenza loro, sui loro raggiri amorosi o politici; la mitra romana era il guiderdone dei più instancabili dei loro amanti, e il loro regno2 ha potuto3 nei

  1. La storia e la legazion di Luitprando (Vedi p. 440, 450, 471-476, 479, ec.) dipingono con forza l’oppressione ed i vizi del clero di Roma nel decimo secolo; è cosa assai strana vedere il Muratori inteso a mitigare le invettive del Baronio contro i Papi; ma giova osservare che quei Papi non erano stati eletti da Cardinali, ma da Laici.
  2. L’epoca a cui si riporta la papessa Giovanna (papissa Johanna) è un po’ anteriore a quella di Teodora e di Marozia; e i due anni del suo papato immaginario sono notati fra Leon IV e Benedetto III; ma Anastasio loro contemporaneo pone come indubitata cosa che l’elezion di Benedetto succedesse immediatamente alla morte di Leone (illico, mox., p. 247). Dall’esatta cronologia del Pagi, del Muratori e del Leibnitz son collocati questi due avvenimenti nell’anno 857.
  3. Gli autori che sostengono esservi stata una papessa