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dell’impero romano cap. xlix 343

Duchi di Sassonia, e se è vero che discendesse da Vitichindo, già nemico e poi proselito di Carlomagno, la posterità del popolo vinto giunse in fine a regnare sui vincitori. Enrico l’Uccellatore, suo padre, eletto dal suffragio della sua nazione avea salvato, e su salde basi fondato il regno della Germania. Il figlio d’Enrico, il primo e il più grande degli Ottoni, allargò d’ogni lato i confini di quel reame1. Fu aggiunta alla Germania quella porzion della Gallia che all’Occidente del Reno costeggia le sponde della Mosa e della Mosella, i cui popoli, fin dai tempi di Cesare e di Tacito, avean co’ Germani molta somiglianza di linguaggio e di temperamento. I successori d’Ottone acquistarono tra il Reno, il Rodano e le Alpi una vana supremità sopra i regni di Parigi, di Borgogna e d’Arles. Dalla parte del Settentrione, il cristianesimo fu propagato dalle armi d’Ottone, vincitore ed apostolo delle nazioni Schiavone dell’Elba e dell’Oder; con varie colonie d’Alemanni fortificò le Marche di Brandeburgo e di Schleswik; il Re di

    quale era stato istituito il Ducato di Sassonia. A. D. 858. Ruotgero il biografo di S. Brunone, (Bibl. Bunavianae Catalog., t. III. vol. II. p. 679) dipinge nella più bella sembianza la famiglia di questo principe. Atavorum atavi usque ad hominum memoriam omnes nobilissimi; nullus in eorum stirpe ignotus, nullus degener facile reperitur. (Apud Struvium, Corp. Hist. german. p. 216). Per altro Gundling (in Henrico Aucupe) non crede che discendesse da Vitichindo.

  1. Vedi il trattato di Conringio (De finibus imperii germanici, Francfort, 1680, in 4.). Confuta le idee stravaganti che alcuni han voluto darci dell’estensione dell’Impero di Roma e dei Carlovingi; discute con moderazione i diritti della Germania, quelli de’ suoi vassalli e dei vicini.