Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
338 | storia della decadenza |
Raffrontando i grandi tratti di questa dipintura geografica si vedrà, che l’Impero dei Francesi si estendeva fra l’Oriente e l’Occidente dall’Ebro all’Elba, o alla Vistola; fra il Settentrione e il Mezzodì, dal Ducato di Benevento alla riviera d’Eyder, che ha sempre separata la Germania e la Danimarca. Lo stato di miseria e la divisione del rimanente dell’Europa davan maggiore risalto personale e politico a Carlomagno. Gran numero di principi, d’origine Sassone o Scozzese, si contendeano fra loro le isole della Gran Brettagna e dell’Irlanda; e dopo la perdita della Spagna il regno dei Goti cristiani, governati da Alfonso il Casto, fu limitato da un’angusta catena dei monti delle Asturie. Riverivano quei regoli la potenza o la virtù del monarca Carlovingio; imploravano l’onore e la protezione della sua alleanza, lo nomavano padre comune, sommo e supremo Imperatore dell’Occidente1. Trattò più da pari a pari col Califfo Harun al Rascid2, i cui Stati andavano dall’Affrica fino all’India, e dagli ambasciatori di questo principe ricevette una tenda, un oro-
- ↑ Vedi Eginardo (c. 16), e il Signor Gaillard (t. II, p. 361-385), che riportano, senza spiegarsi troppo sull’autorità a cui s’appoggiano, il carteggio di Carlomagno e di Egiberto, il dono della sua spada fatto dall’Imperatore al principe Sassone, e la modesta risposta di questo. Se tale anneddoto è vero, sarebbe stato un ornamento di più per le nostre storie d’Inghilterra.
- ↑ Solamente gli Annali francesi parlano di questa corrispondenza di Carlomagno con Harun al Raschid; e gli Orientali hanno ignorato l’amicizia del Califfo per un cane di Cristiano; gentile espressione usata da Harun parlando dell’Imperatore dei Greci.