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336 storia della decadenza

Reno s’estende oltre l’Elba, era sempre nemica e pagana, e solo dopo una guerra di trentatre anni abbracciarono i Sassoni il cristianesimo, e furono soggetti a Carlomagno. Si discussero gl’idoli e i loro adoratori: la fondazione dei vescovadi di Munster, di Osnabruck, di Paderborna, di Minden, di Brema, di Verden, d’Hildesheim e d’Halberstadt, segnò dalle due rive del Veser i confini della Sassonia antica: formarono quei vescovadi le prime scuole e le prime città di quella terra selvaggia, e così la religione e l’umanità instillate ai fanciulli espiarono in qualche modo la strage dei padri. Al di là dell’Elba, gli Slavi, o Schiavoni, popoli di conforme costume, benchè diversi di nome, occupavano il territorio, che oggi forma la Prussia, la Polonia, la Boemia; e da qualche indizio di temporaria obbedienza furon condotti gli Storici francesi a prolungare l’Impero di Carlomagno fino al Baltico ed alla Vistola. È più recente il conquisto o la conversion di quel paese; ma si può riferire alle armi di quel principe la prima congiunzione della Boemia al Corpo Germanico. V. Agli Avari o Unni della Pannonia rendette le calamità, onde avean essi aggravate le nazioni, e dal triplice sforzo d’un esercito francese, che penetrò nella loro contrada per terra e pei fiumi, attraversando i monti Carpazii che ingombrano per lo lungo la pianura del Danubio, furono atterrate le fortificazioni dei boschi che ne cingeano i distretti e i villaggi. Dopo una lotta sanguinosa di otto anni, fu colla strage dei loro Nobili primarii vendicato l’eccidio d’alcuni Generali francesi: il resto della nazione si sottomise. Fu devastata e al tutto distrutta la reggia dal Chagan, e i tesori accumulati in due