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dell’impero romano cap. xlix 323


[A. D. 800] Prima della caduta del paganesimo, dalla concorrenza pel Vescovado di Roma, erano sovente nate turbolenze ed uccisioni. Nel tempo di cui parliamo era meno numerosa la popolazione, ma erano più rozzi i costumi, più rilevante il conquisto, e però dagli ecclesiastici ambiziosi, che aspiravano al grado di sovrani, era con furore disputata la Cattedra di S. Pietro. Il lungo regno d’Adriano I1 fu anche più lungo di quello de’ suoi predecessori, e dei Papi che vennero di poi2; trofei della sua gloria furono l’erezione delle mura della città di Roma, il Patrimonio della Chiesa, la distruzion dei Lombardi, l’amicizia di Carlomagno; innalzò segretamente il trono dei suoi successori, e in un picciolo teatro spiegò le virtù d’un gran principe. Fu rispettata la sua memoria; ma quando fu d’uopo sostituirgli un altro, fu preferito un sacerdote della Chiesa di Laterano, Leone III, al suo nipote ed al suo favorito, da lui investiti delle pri-

  1. Un epitafio di trentotto versi, di cui si dichiara autore Carlomagno (Concil. t. VIII, p. 520), ne ragguaglia del suo merito e delle sue speranze.

         Post patrem lacrymans Carolus haec carmina scripsi.
    Tu mihi dulcis amor, te modo plango pater....
         Nomina jungo simul titulis, clarissima, nostra
    Adrianus, Carolus, rex ego, tuque pater.

    Può credersi che Alcuino facesse questi versi, ma che poi questo glorioso tributo di lagrime venisse da Carlomagno.

  2. Ad ogni nuovo Papa si fa quest’annuncio Sancte pater, non videbis annos Petri, i venticinque anni. Esaminando la lista dei Papi si osserva che il termine medio del loro regno è di ott’anni circa; termine assai breve per un Cardinale ambizioso.