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dell’impero romano cap. xlix |
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stile della collera1
2. Si adunò a Francoforte sotto l’autorità di questo principe un Concilio di trecento Vescovi3. Questi biasimarono il furore degl’Iconoclasti, ma furon più severi nel censurare la superstizione dei Greci e i decreti del preteso loro Concilio, il quale fu lunga pezza vilipeso dai Barbari dell’Occidente4. Non fece il culto delle Immagini pres-
- ↑ Noi intendiamo di parlare del Libri Carolini (Spanheim, p. 443-529) composti nella Reggia o nei quartieri d’inverno di Carlomagno a Worms, (A. D. 790), e mandati da Engeberto al Papa Adriano I, che ricevutili, scrisse una grandis et verbosa epistola. (Concil., t. VIII, p. 1553.) Quei Carolini propongono cento venti obiezioni contro il Concilio Niceno; ecco qualche saggio dei fiori rettorici che vi si incontrano: Dementiam priscae gentilitatis... obsoletum errorem... argumenta insanissima et absurdissima.... derisione dignas naenias, etc.
- ↑ Crediamo che il lettore sia già munito abbastanza, dalle cose dette, contro questi scherzi inconvenienti, e queste ironie. Quanto poi ai libri detti Carolini, mandati dall’Imperatore Carlomagno al Papa Adriano I, contro il generale Concilio VI, di Nicea II, furono essi condannati da questo Pontefice colla sua lettera; e quanto al Concilio di Francoforte di 360 Vescovi, che decretò contro il culto dalle Immagini e condannò il Concilio generale VI suddetto, essendo provinciale, o nazionale, come si voglia, non ha alcuna autorità contro il Concilio generale di Nicea convocato da Irene, avvalorato, e legittimato dalla presenza dei Legati, o procuratori del Papa. (Nota di N. N.)
- ↑ Le assemblee convocate da Carlomagno concernevano l’amministrazione ad un tempo e la Chiesa; e i trecento Membri (Nat. Alexander, sec. VIII. p. 53.) che sedettero e diedero voto nell’Adunanza di Francoforte, dovean comprendere non solo i Vescovi, ma gli abati e i laici ragguardevoli.
- ↑ Qui supra sanctissima patres nostri (episcopi et sacerdotes) omnimodis servitium et adorationem imaginum renuen-