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316 storia della decadenza


[A. D. 841] È gran disgrazia per l’onor dell’ortodossia o per lo meno di quello della Chiesa romana, che i due principi i quali convocarono i due Concilii di Nicea si sieno macchiati del sangue del loro figlio1. Irene approvò e mandò despoticamente ad effetto i decreti

    Queste visite non poteano essere innocenti poichè il Δαιμων πορνειας (il demonio della fornicazione) Επολεμει δε αυτον .... εν μια ουνως επεκειτο αυτω σφοδρα, Actio IV, pag. 109; Actio V, p. 1031.

  1. Se Costantino che convocò il primo Concilio generale di Nicea, presieduto dai Legati di Silvestro Papa, l’anno 325, che vi fu presente con gran pompa imperiale, e con soldatesche, e dove contro i Vescovi, e contro tutti gli altri numerosissimi seguaci d’Ario, per cui furon detti Ariani, fu determinato secondo l’Evangelo, che Gesù Cristo era consustanziale al Padre, espressione che fu posta nel Credo, si lasciò trasportare da furiosa gelosia, e fece uccidere Crispo suo figlio, e indi conosciuta la calunnia della moglia Fausta, matrigna di Crispo, perchè questi non aveva voluto condiscendere alla sua brama, mise a morte anch’essa, ciò nulla pregiudica l’ortodossia, cioè la retta opinione dei cattolici, a’ quali Costantino non solo diede pace ma protezione validissima, e pubblica, mettendo la religione cattolica in trono, perseguitando da una parte la religione politeistica nella quale era nato, e cresciuto, e dall’altra, gli Ariani, e colmando di ricchezze e d’autorità il Papa, i Vescovi cattolici, e tutto il Clero cattolico, onde venne accrescimento e splendore a tutto il Corpo ecclesiastico, ed alla religione. Se l’Imperatrice Irene fece cavar gli occhi a suo figlio, Costantino VI, per feroce avidità di regnare, ciò neppure pregiudica l’autorità, ed il retto giudizio del Concilio generale VI, di Nicea II, da lei convocato per far decretare il culto delle Immagini, e la cui decisione osservano i cattolici anche oggidì. (Nota di N. N.)