258 |
storia della decadenza |
|
motivo, concedere le Immagini della Santa Vergine, ignoravasi il luogo di sua sepoltura; e la credulità dei Greci e dei Latini fu pronta ad approvare l’idea della sua assunzione in corpo e in anima nelle regioni del cielo1. Era l’uso ed anche il culto delle Immagini avanti la fine del secolo sesto fermamente stabilito. Talentava alla fervida immaginazione dei Greci e degli Asiatici: ornarono nuovi emblemi il Panteon e il Vaticano; ma i Barbari più rozzi, e i Sacerdoti ariani dell’Occidente si diedero più freddamente a quest’apparenza d’idolatria. Le forme ardite delle statue di rame o di marmo, ch’empievano i templi dell’antichità, ferivano l’immaginazione o la coscienza dei cristiani Greci; e i simulacri, che solo offerivano una superficie colorita e senza rilievo, parvero sempre più decenti e meno pericolosi2.
Dalla simiglianza dell’originale proviene il merito e l’effetto d’una copia; ma i primi cristiani non conosceano le vere fattezze del Figlio di Dio, della Madre di lui, e de’ suoi Apostoli. La statua di Paneade in Palestina3, ch’era tenuta per quella di
- ↑ I Greci, ed i Latini adottarono l’idea della assunzione per un motivo già di sopra esposto, nella nostra Nota a pag. 44. (Nota di N. N.).
- ↑ Questo compendio della Storia delle Immagini è tratto dal ventesimosecondo libro dell’Histoire des Eglises reformées di Basnagio, t. II, p. 1310-1337. Era protestante, ma d’uno spirito maschio; e non temono i riformati la taccia di imparziali in una cosa intorno alla quale hanno così evidentemente ragione. Vedi la perplessità del povero monaco Pagi, Critica, t. I, p. 42.
- ↑ Quando si studiano gli annalisti, messi da un lato i miracoli e le contraddizioni, si giudica che dall’anno 300 avea la