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200 | storia della decadenza |
e aquilino. Tanti pregi per altro non valsero a fissare l’amor di Teofane, la quale dopo un regno di quattro anni, recò a suo marito un beveraggio pari a quello ch’ella aveva apprestato a suo padre.
[A. D. 963] Dal matrimonio con quest’empia femmina ebbe Romano due figli, che ascesero il trono col nome di Basilio II e di Costantino IX, e due figlie, chiamate Anna e Teofane. L’ultima sposò Ottone II, Imperator d’Occidente; Anna fu maritata a Volodimiro, gran Duca e Apostolo di Russia, ed essendosi congiunta sua nipote ad Arrigo I Re di Francia, il sangue de’ Macedoni, e quello forse degli Arsacidi, scorre tuttavia per le vene della famiglia Borbonica. Morto il marito, volle l’Imperatrice regnare sotto il nome de’ figli, l’un de’ quali aveva cinque anni, e l’altro due. E presto s’avvide, quanto instabile fosse un trono che non aveva altra colonna che una femmina, che non poteva essere stimata, e due figli, che non poteano essere temuti. Allora volse gli occhi intorno per rinvenire un protettore, e si gittò nelle braccia del guerriero più prode: era essa facile, e poco dilicata in amore; ma tanto era deforme il nuovo amante, che diede a credere, essere l’interesse per avventura il motivo e la scusa di questo legame. Niceforo Foca avea in faccia al popolo due meriti; quelli d’eroe e di santo. In quanto al primo egli vantava belle e singolari prerogative: discendente di lignaggio illustre, per imprese guerresche s’era segnalato in tutti i gradi e in tutte le province col valor d’un soldato, e coll’arte d’un Generale, ed avea pocostante aggiunto alla sua gloria la rilevante conquista dell’isola di Creta: era un poco equivoca la sua religione, e il cilicio, i digiuni, il