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104 storia della decadenza

stati, che poteano dar sospetto di favoreggiare la causa dei nemici naturali del lor paese, come ne aveano abbracciata la religione. Soventi volte s’era proibito per via d’editti il lor commercio col clero di Siria; piacquero gli avanzamenti dello scisma all’orgoglio geloso di Perozes, il quale porse orecchia ai discorsi d’uno scaltro Prelato, che dipingendogli Nestorio come amico della Persia, l’indusse ad assicurarsi della fedeltà dei sudditi cristiani, mostrandosi protettore delle vittime e dei nemici del despota romano. Erano i Nestoriani la parte più numerosa del clero e del popolo; presero coraggio dal favore del principe, e il despotismo mise in loro mano la sua spada; ma taluni, troppo deboli di spirito, furono sgomentati dall’idea di segregarsi dalla comunione del Mondo cristiano. [A. D. 500] Il sangue di settemila settecento Monofisiti o Cattolici fissò l’uniformità della fede e della disciplina nelle Chiese di Persia1. Le loro instituzioni religiose si segnalavano con una massima di ragione, o almen di politica; s’era già rilassata l’autorità claustrale, e cadde a poco a poco; si dotarono case di carità, le quali ebbero cura dell’educazione degli orfani e degli esposti; il clero della Persia non volle la legge del celibato, tanto raccomandata ai Greci ed ai Latini,

  1. Una dissertazione sullo stato dei Nestoriani è divenuta in mano d’Assemani un volume in foglio di 950 facciate, ove egli ha disposto in ordine chiarissimo le sue dotte ricerche. Oltre a questo quarto volume della Bibliotheca orientalis, gioverà consultare gli estratti che stanno nei tre primi tomi (t. I. p. 203, t. II, p. 321-463, t. III, p. 64-70, 378-395, ec. 403-408, 580-589).