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74 | storia della decadenza |
CAPITOLO XXI.
L’applauso del Clero, grato a dun Principe che ne secondò le passioni, e ne promosse il vantaggio, ha consacrato la memoria di Costantino. Questi gli procurò sicurezza, beni, onori e vendetta; e risguardò la difesa della fede ortodossa come il più sacro ed importante dovere d’un civil Magistrato. L’editto di Milano, quella gran carta di tolleranza, avea confermato ad ogni individuo del Mondo Romano il privilegio di scegliere e di professare la propria sua religione. Ma fu ben presto violato questo inestimabile privilegio; l’Imperatore, insieme colla cognizione della verità, apprese anche le massime della persecuzione; e le Sette, discordi dalla Chiesa Cattolica, furono afflitte ed oppresse dal trionfo del Cristianesimo. Costantino crede facilmente che gli Eretici, i quali pretendevano d’opporsi a’ comandi, o disputar contro le opinioni di lui, fosser colpevoli della più assurda e rea ostinazione; e che l’uso opportuno di moderati gastighi avrebbe potuto salvare quegl’infelici dal pericolo di un’eterna condanna. Non si perdè un momento ad escludere i ministri e i predicatori delle separate congregazioni da ogni partecipazione delle ricompense e delle immunità, che l’Imperatore aveva sì liberamente concesse al Clero ortodosso. Ma siccome