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dell'impero romano cap. xx 51

mille de’ quali trovavansi nelle Province Greche dell’Impero, ed ottocento nelle Latine. L’estensione ed i confini delle respettive lor Diocesi si erano in varie maniere accidentalmente stabiliti dallo zelo e dall’incontro de’ primi Missionari, dai desiderj del Popolo, e dalla propagazione del Vangelo. Eransi fondate in abbondanza, le Chiese Vescovili lungo le rive del Nilo, e sulle coste dell’Affrica, nell’Asia Proconsolare, e nelle Province Meridionali dell’Italia. I Vescovi della Gallia e della Spagna, della Tracia e del Ponto, dominavano sopra vasti territorj, e delegavano i rurali, loro suffraganei ad eseguire gl’inferiori doveri dell’uffizio pastorale1. Poteva una Diocesi Cristiana estendersi ad una intera Provincia o ridursi ad un solo villaggio, ma tutti i Vescovi godevano un uguale indelebil carattere; traevano tutti le medesime facoltà e privilegi dagli Apostoli, dal Popolo e dalle Leggi. Nel tempo che la politica di Costantino separava la profession militare dalla civile, stabilivasi nella Chiesa e nello

    Chiese dell’Oriente in confronto a quel tempo, son tutte moderne. Ma la paziente diligenza di Carlo da S. Paolo, di Luca Olstenio, e del Bingamo ha con gran fatica investigato tutte le Sedi Episcopali della Chiesa Cattolica, ch’era quasi tanto estesa, quanto l’Impero Romano. Il nono libro delle Antichità Cristiane forma una carta molto esatta di geografia Ecclesiastica.

  1. Intorno a’ Vescovi rurali o a’ Corepiscopi, che aveano diritto di dare il lor voto ne’ Sinodi, e conferivano gli Ordini minori, vedi Tomassino (Discipl. Tom. I. pag. 447. ec.) e Chardon Hist. des Sacrem. Tom. V. p. 395. ec. Essi non compariscono che nel quarto secolo, e tal equivoco carattere, che aveva eccitata la gelosia de’ Prelati, fu abolito avanti che finisse il decimo, tanto nell’Oriente, quanto nell’Occidente.