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storia della decadenza |
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rizioni1. La favola Cristiana d’Eusebio, che nello spazio di ventisei anni potè trarre la sua origine dal sogno, è gettata in una forma più corretta ed elegante. Si dice, che Costantino, in una delle sue marce, vedesse co’ propri occhi il trofeo luminoso della Croce posta sopra il sole nel mezzogiorno, colla seguente iscrizione. „Per mezzo di questo vinci„. Tal sorprendente oggetto nel cielo fece stupire tutto l’esercito non meno che l’Imperatore medesimo, ch’era tuttavia dubbioso intorno alla scelta d’una religione; ma il suo stupore si convertì in fede, mediante la visione della notte seguente. Comparve Cristo avanti a’ suoi occhi, e tenendo il medesimo celeste segno della Croce, ordinò a Costantino di formare uno stendardo simile a quello, e di muovere, sicuro della vittoria, contro Massenzio e tutti gli altri nemici2. Sembra che l’erudito Vescovo di Cesarea siasi accorto, che la recente scoperta di questo maraviglioso aneddoto avrebbe eccitato qualche sorpresa e diffidenza anche fra’ suoi più devoti lettori. Pure, in cambio di assegnare le precise circostanze del tempo e del luogo, che ordinariamente servono a scuoprire la falsità, od
- ↑ Vengono attestate dagli Istorici e da’ pubblici monumenti le apparizioni di Castore e di Polluce, specialmente per annunziare la vittoria Macedonica. Vedi Cicer. de Nat. Deor. II. 2. III; 5. 6. Flor. II. 12. Val. Massim. lib. I. c. 8 n. 2. Pure il più recente di questi miracoli è omesso, ed indirettamente negato da Livio, XLV. I.
- ↑ Eusebio l. I. c. 18, 19, 20. Il silenzio d’Eusebio stesso, nella sua Storia Ecclesiastica, ha veramente toccato sul vivo tutti que’ difensori del miracolo che non sono affatto insensibili.