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312 | storia della decadenza |
lutato rispettosamente la porpora Romana1. Le nazioni Occidentali stimavano e temevano le personali virtù di Giuliano, tanto in pace che in guerra. Egli disprezzava i trofei d’una vittoria Gotica2, ed era persuaso che i rapaci Barbari del Danubio si sarebber guardati da ogni futura violazione della fede dei trattati, pel terror del suo nome, e per le fortificazioni che aveva aggiunto alle frontiere della Tracia o dell’Illirico. Il successore di Ciro e d’Artaserse era l’unico rivale, che stimava degno delle sue armi; e risolvè di castigare, mediante l’intera conquista della
- ↑ Erano state mandate a Costanzo tali ambascerie. Ammiano, che, senz’accorgersene, discende ad una bassa adulazione, doveva essersi dimenticato della lunghezza del viaggio, e della breve durata del Regno di Giuliano.
- ↑ „Gothos saepe fallaces et perfidos; hostes quaerere se meliores ajebat; illis enim sufficere mercatores Galatas, per quos ubique sine conditionis discrimine venundantur„. In meno di quindici anni questi schiavi Goti minacciarono e vinsero i loro padroni.
tes mittentibus.... ab usque Divis et Serendivis„. Ammiano XX 7. Quest’isola, a cui si son dati successivamente i nomi di Taprobana, di Serendib e di Ceilan, dimostra, quanto imperfettamente si conoscessero da’ Romani i mari e le terre a Levante del Capo Comorin. In primo luogo nel regno di Claudio un liberto, che aveva in affitto le dogane del mar Rosso, fu accidentalmente trasportato da’ venti su quell’estranea e sconosciuta costa; conversò per sei mesi con gli abitanti di essa; ed il Re di Ceilan, che per la prima volta udì parlare della potenza o della giustizia di Roma, s’indusse a mandare Ambasciatori all’Imperatore (Plin. Hist. Nat. VI. 24). Secondariamente i Geografi (e Tolomeo stesso) hanno fatto più di quindici volte più grande del vero questo nuovo Mondo, che fu da’ medesimi esteso fino all’Equatore, ed alle vicinanze della China.