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dell'impero romano cap. xx | 21 |
L’esempio del padre aveva ammaestrato Costantino a stimare ed a premiare il merito de’ Cristiani; e nella distribuzione de’ pubblici uffizi aveva esso il vantaggio di fortificare il suo governo mediante la scelta di Ministri o di Generali, nella fedeltà de’ quali poteva egli riporre senza riserva una giusta fiducia. Per l’influsso di questi qualificati Missionari dovevan moltiplicare nella Corte e nell’armata i proseliti della nuova fede; i Barbari della Germania, ch’empivano gli ordini delle legioni, erano d’un’indole negligente, che s’accomodava senza resistenza alla religione del lor comandante; e può ragionevolmente presumersi, che quando passaron le alpi, un gran numero di soldati avesser già consacrato le loro spade al servizio di Cristo e di Costantino1. L’abitudine umana e l’interesse di religione appoco appoco tolsero quell’orrore contro la guerra ed il sangue, ch’era tanto prevalso fra’ Cristiani; e ne’ Concilj, che s’adunarono sotto la graziosa protezione di Costantino, fu opportunamente impiegata l’autorità de’ Vescovi per confermare l’obbligazione del giuramento militare, e per dar la pena di scomunica a que’ soldati, che durante la pace della Chiesa gettavan le armi2. Mentre Costantino accre-
- ↑ Quest’indole trascurata de’ Germani si vede quasi uniforme nella storia della conversione di ciascheduna delle loro Tribù. Si reclutavano le legioni di Costantino con Germani, (Zosimo l. II. p. 86); ed eziandio la Corte di suo padre era stata piena di Cristiani. Vedi il primo libro della vita di Costantino fatta da Eusebio.
- ↑ De his, qui arma projiciunt in pace, placuit eos ab-
tempo era Nunzio a Brusselles, e poi fu Cardinale) mandò alla Corte di Roma. Relaz. Tom. II. p. 211, 24l. 1l Bentivoglio era curioso, ben informato, ma un poco parziale.